Screziato, rumoroso, regale. È l’unione tra materie di diversa natura. Solo un artigiano sapiente conosce quella che sarà la direzione delle sue venature, una volta raggiunto il punto di cottura.
La lavorazione del Cotto Variegato sorge nell’area lombarda italiana seguendo lo splendore del Rinascimento. Ha rivestito gli edifici di maggior prestigio con le sue decorazioni venate, accostate, come a riprodurre i disegni marmorei dalle cave più preziose.
Eppure nasce dal cotto. Un’argilla primitiva, cavata dai letti dei fiumi lombardi tra le diverse stratificazioni del terreno. Ed è proprio la stratificazione che rende possibile manipolare le diverse argille tra loro. Impastate, miscelate a strati con distinte tecniche a seconda della decorazione. Ogni fornace possedeva un proprio metodo di formatura e ogni zona disponeva di proprie argille con il risultato di avere innumerevoli, vari, tipi di cotto.
Vario come il territorio, come la terra di cui è composto.
Il Colore
Tutto e niente. Questo è il bianco. Tutti i colori insieme, quindi nessun colore. Eppur tuttavia, esso è. Non è possibile affermare che il bianco non esista. Ecco perché il caolino è il nostro bianco preferito: esso è ancora di più. La sua proprietà opacizzante lo differenzia da un qualsiasi altro bianco, rendendolo immediatamente riconoscibile. L’essere è. Il non-essere non è. Il bianco è caolino.
La Forma
Vesuvio Etna, Stromboli e Vesuvio | tris di vasi in terracotta
design Marialaura Irvine per FangoRosa
“Un tris di vasi dalle forme bidimensionali il cui decoro segue il libero andamento della materia creando un variegato di colori, in cui la bellezza dell’imperfezione è protagonista. La forma bidimensionale si estrude creando un paesaggio architettonico; un gioco di volumi geometrici e crateri di diversa inclinazione e dimensione che si arricchiscono di composizioni floreali.”
Marialaura Irvine