Terracotta smaltata fatta a mano

Terracotta smaltata fatta a mano

A volte una semplice miglioria tecnica può avere risvolti inaspettati, aprire scenari impensabili. La storia della terracotta smaltata ne è un esempio. La cultura di smaltare il cotto nasce infatti quasi per caso dando vita a una tradizione millenaria. Fangorosa ha deciso di reinterpretarla secondo la propria cifra stilistica.

La Terracotta è il primo materiale da pavimentazione dell’artigianato italiano, ma fin dal periodo etrusco la sua lavorazione è stata improntata alla massima versatilità. Sparse per il Centro Italia, in particolar modo Umbria e Toscana, le fornaci etrusche non rappresentavano soltanto centri di aggregazione urbana, ma anche veri e propri poli manifatturieri intorno ai quali orbitavano maestranze di diversa natura.

La produzione che ruotava intorno alle officine era diversificata. C’erano artigiani impegnati nella realizzazione di pavimenti, altri in quella di tegole e altri ancora specializzati nella realizzazione di orci e di anfore per la conservazione dell’olio e del vino, il cui consumo, lo ricordiamo, ricopriva un ruolo di primaria importanza nella società etrusca.

Proprio nel tentativo di perfezionare le otri, massimizzare la conservazione dell’olio e del vino, la terracotta conobbe il principio di una nuova estetica acquisendo attraverso la smaltatura un aspetto cromatico più ricco e carico.

 

La terracotta smaltata nacque dalla necessità di creare contenitori che non assorbissero olio e vino, impose la smaltatura con l’obiettivo di rendere il materiale impermeabile. L’intervento tecnico, realizzato con un intento prettamente strumentale, si rivelò decisivo per la nascita di una nuova declinazione di terracotta e di inedite possibilità decorative. Queste toccarono non solo la realizzazione di manufatti come orci ma si estesero anche a rivestimenti e superfici tra cui le pavimentazioni.

Nel corso del tempo la cultura di smaltare la terracotta si è evoluta e sviluppata sulla base delle caratteristiche intrinseche e peculiari delle diverse famiglie di cotto che abitavano l’Italia.

Pertanto, a seconda della regione, è possibile imbattersi in diverse tipologie di terracotta smaltata, come per esempio:

  • terracotta umbra smaltata
  • terracotta siciliana smaltata
  • terracotta toscana smaltata
  • terracotta lombarda smaltata

La terracotta smaltata è un materiale misterioso e imprevedibile: a seconda della porosità e della permeabilità della superficie, lo smalto viene assorbito in modo completamente diverso generando di volta in volta piastrelle uniche e differenti tra loro.

Per la sua collezione di cotto smaltato umbro, Fangorosa ha scelto un  quadrato, re dei parallelogrammi, veicolo di linearità e armonia. Il formato 10*10 viene presentato con i classici colori della tradizione come bianco e nero insieme a una gamma di altri colori individuati secondo le tendenze moderne.

Tra i più rilevanti ricordiamo:

  • I grigi (Antracite, Grigio Ombra, Grigio Pietra)
  • Gli azzurri (Aloe , Oceano, Turchese, Zaffiro)
  • I violacei ( Iris, Indaco, Lilla)
  • I toni caldi ( Rosso, Bordeaux, Senape)
  1. Terracotta e ceramica si differenziano per due motivi:
  • per l’argilla che viene usata
  • per temperatura di cottura

La ceramica viene lavorata in diversi step: 

  1. primo tra tutti la preparazione dell’impasto che viene modellato a mano, al tornio o a stampo poi fatto seccare.
  2. Viene poi rivestita, decorata e cotta in focolai aperti o forni in uno o più momenti e a temperature differenti in base al tipo di ceramica che si desidera ottenere.

L’argilla usata per la terracotta è una pasta porosa, mentre quella usata per la ceramica è compatta, inoltre la terracotta viene cotta ad una temperatura di circa 980°-990° C e poi smaltata per renderla colorata ed impermeabile.

Diversamente da una ceramica industriale dove la superficie riceve solo un velo di smalto, la terracotta ne assorbe molto di più lasciando una traccia intensa che restituisce all’occhio un effetto di grande profondità.

 

Grazie al processo di smaltatura, il cotto umbro smaltato presenta rispetto al cotto tradizionale una resistenza e una protezione maggiore agli agenti esterni.

Lo smalto rende il cotto impermeabile si consiglia quindi, per la manutenzione ordinaria, “Fangorosa Soap”, un detergente naturale e sostenibile con un’azione igienizzante e brillantante, utile per prevenire muffe, batteri e germi.

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